Spes ultima dea
Nicola Giuliani
artista e didatta tra tradizione e modernità
Palazzo Gil – Campobasso
Sala esposizioni – Via Gorizia
12 – 28 febbraio 2024
Ingresso gratuito
Dal lunedì al venerdì
Ore 10 – 13 / 17 – 20
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Inaugura lunedì 12 febbraio alle ore 17,00 nella sala esposizioni del Palazzo Gil a Campobasso (ingresso Via Gorizia) la mostra “Spes ultima dea”: in esposizione le opere di Nicola Giuliani, artista molisano originario di Oratino (CB). Alla cerimonia di inaugurazione interverranno la presidente della Fondazione Molise Cultura Antonella Presutti, il Direttore Regionale Musei Molise Enrico Rinaldi e Dante Gentile Lorusso, ricercatore e autore.
Promossa dalla Fondazione Molise Cultura, organizzata e curata dalla Direzione Regionale Musei Molise, la mostra – dopo la sua prima esposizione avvenuta lo scorso anno nel Museo Nazionale di Castello Pandone a Venafro – richiama nel titolo un dipinto giovanile di Giuliani, pittore-disegnatore attivo tra la fine dell’Ottocento fino al 1938 che, figlio d’arte (il padre Giacomo è un decoratore attivo in diversi centri molisani) apparve subito affascinato dalla professione paterna.
Sensibilità artistica che viene ulteriormente alimentata dall’osservazione degli antichi disegni acquistati dal genitore, realizzati o utilizzati come modelli da numerosi artisti attivi ad Oratino e nel Molise tra il Seicento ed i primi dell’Ottocento. Un’importante raccolta costituita da circa 700 disegni, 300 acquerelli, 330 incisioni, 26 bozzetti ad olio e quattro taccuini, rinvenuta agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso, da Dante Gentile Lorusso a Oratino presso due famiglie ed acquistata nel 1990 dall’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali, oggi conservata proprio presso il Museo Nazionale di Castello Pandone.
Nel 1893 – scrivono i curatori Giuseppe Angelone e Susanne Meurer su Nicola Giuliani – approda nella Napoli di fine secolo iscrivendosi al Regio Istituto di Belle Arti, luogo fondamentale per la sua formazione. Una serie di attestati certificano che Nicola è studioso diligente e promettente, ottenendo diversi successi nelle differenti prove d’insegnamento dei concorsi. Sono anni in cui partecipa anche a numerose esposizioni con opere che ricevono giudizi positivi da parte della critica. Dopo aver conseguito l’abilitazione all’insegnamento di disegno, inizia la sua carriera didattica ma continua ad esercitarsi nella copia delle opere dell’antichità, in una costante rivisitazione dell’antico come fonte di apprendimento.
La sua attività di questi anni è contraddistinta dalla restituzione pittorica delle domus romane e, soprattutto, degli interni delle chiese napoletane, con riferimenti alla pittura di Giacinto Gigante, Achille Vianelli, Vincenzo e Giuseppe Abbati.
Consistente e di qualità è la ritrattistica – scrivono ancora Giuseppe Angelone e Susanne Meurer – che appare molto spesso caratterizzata da una visione intima e personale, cifra distintiva dell’artista anche nel rapporto con il paesaggio delle sue origini. Nella composizione dei ritratti i riferimenti vanno da Francesco Galante ad Antonio Mancini, da Saverio Altamura a Michele Cammarano. Altre opere dello stesso genere, invece, appaiono caratterizzate da uno stile pienamente novecentesco, che lo avvicina alla maniera di Gaetano Esposito. Il percorso della mostra – resa possibile grazie alla disponibilità e alla sensibilità culturale della Famiglia Giuliani -Iannandrea – è stato strutturato su tre sezioni (I. Profilo biografico; II. Formazione e gioventù; III. Tra tradizione e modernità), con l’esposizione di 45 opere (di cui due paterne), tra dipinti e disegni, con prove accademiche e di studio.
In quattro teche, infine, sono stati esposti diversi materiali originali (fotografie, arnesi da lavoro, cartoline, pubblicazioni, bozzetti di piccole dimensioni, medaglie), funzionali a ricostruire il profilo biografico, culturale ed artistico del pittore.
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