Giovedì 7 aprile, alle 17:00, all’Auditorium – Ex Gil di Campobasso, è in programma la presentazione del libro “Un uomo dabbene. La storia dei fonditori di campane Marinelli” di Gioconda Marinelli. Intervengono l’assessore alla Cultura della Regione Molise, Vincenzo Cotugno, e l’autrice, che è una giornalista e scrittrice.
L’assessore interviene sul tema “Turismo attraverso l’arte, la storia, la tradizione e la cultura”. Previsti pure un concerto di campane a cura di Giulio Costanzo, percussionista del Conservatorio Perosi di Campobasso, e una performance a cura dello scultore Ettore Marinelli. Letture di Benedetta Marinelli e conduce Gabriella Marinelli.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti con green pass obbligatorio e mascherina.
Il libro
Quella dei fonditori di campane Marinelli è una lunga stria di millenni: un mestiere antico tramandato di padre in figlio. Sono trascorsi cento anni dalla nascita di Pasquale Marinelli, il patriarca delle campane, e il ricordo è sempre vivo nell’animo dei suoi cari e di quanti lo hanno conosciuto e apprezzato per le doti umane e manageriali, per la passione che ha profuso nel lavoro, nella fonderia di Agnone, da dove sono nate e nascono le voci degli angeli, i sacri bronzi, sparsi in tutto il mondo.
Pasquale Marinelli ha scritto con il suo impegno d’imprenditore, insieme al fratello Ettore, scultore di geniale abilità, pagine storiche per il Molise. Sua l’idea della fondazione del “Museo internazionale della campana” dedicato al fratello e intitolato a Giovanni Paolo II.
Suo il coraggio di continuare un mestiere difficile e pur affascinante, nel segno della tradizione, con lo sguardo in avanti, precorrendo i tempi. Una vita spesa tra passione, dedizione al lavoro e amore per la famiglia, riportata in questo volume dalla figlia Gioconda che, con l’appoggio della sorella Gabriella, ha rievocato i momenti personali e quelli indimenticabili come la visita in fonderia di Papa Wojtyla e l’affetto per padre Pio.
Tra romanzo e saggio, le sue pagine raccontano la storia di una famiglia e quella della Pontificia fonderia Marinelli, che ha seguito da sempre i preziosi insegnamenti degli avi, e che anche oggi, per mano di Armando e Pasquale, nipoti di Pasquale e figli del fratello Ettore, diffonde rintocchi di pace e di fede in luoghi vicini e lontani.
L’introduzione di Dacia Maraini
Dacia Maraini, nella sua introduzione al volume, si esprime così: «Cosa succede ad un bambino nato da una nobile famiglia artigiana e poco dopo la Prima guerra mondiale in una piccola città del Molise? Pasquale Marinelli e la figlia Gioconda, in un singolare controcanto a due voci, ce lo raccontano con grazia. La memoria non si smarrisce nelle astrazioni di un pensiero politico o sociologico. Lo sguardo si fa acuto e preciso nel ricordare la famiglia di origine, la piccola città in cui è cresciuto, gli anni dei primi apprendimenti, l’incontro col mondo. Nonché le prime emozioni, le scoperte di un’adolescenza vissuta in campagna, a San Gaetano. Noi come lettori seguiamo con trepidazione il resoconto di una crescita che è nello stesso tempo prevedibile, dentro le tradizioni di un’epoca precisa e conosciuta, ma anche nuova e sorprendente come ogni vita lo è nel suo inatteso e complesso sviluppo. (…) C’è qualcosa di talmente umano, nel senso dell’ingegno creativo, della sapienza meccanica e chimica, in questo processo da apparire disumano: quasi fosse un lavoro degli angeli per festeggiare i cieli. È bello sapere che ancora oggi i Marinelli continuino, di padre in figlio, a praticare l’intelligente e arcana arte della costruzione di campane».
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