2 Ottobre – 14 Novembre 2021
Palazzo GIL
Dal martedì alla domenica
Dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00

Yo lo vi. Visioni di guerra è un evento che propone nuovi sguardi sul dolore della condizione umana, permeati dalla compassione e da un intenso spirito di fratellanza. La mostra, ideata dall’Associazione Domenico Fratianni e curata dal Prof. Floriano De Santi, critico, storico dell’arte e Consigliere di Stato, crea un dialogo fra tre grandi artisti e intreccia i loro sguardi dolenti sul mistero della sofferenza. Per la prima volta è esposta al pubblico una preziosa opera recentemente ascritta al pittore fiammingo Pieter Paul Rubens, Le conseguenze della Guerra / Venere cerca di trattenere Marte: a dialogare con essa, in una narrazione di continui rimandi stilistici, 40 incisioni originali del grande pittore Francisco Goya, dal titolo Desastres de la Guerra, realizzate fra il 1810 e il 1820, in cui si narrano le efferatezze della guerra di indipendenza spagnola*, e una selezione di incisioni e tele ad olio del Maestro Domenico Fratianni, dal ciclo Conversando con Goya. Le visioni attuali e drammatiche di Yo lo vi rievocano le avanguardie, il mondo della grafica, la modernità degli anime, dei manga e delle graphic novels, omaggiando l’arte sublime dell’incisione, ma costituiscono anche un profondo messaggio di ottimismo. Seneca afferma che non esistono parole per descrivere i grandi dolori: in questo caso, si ha la possibilità di osservarli da tempi diversi, tramite sguardi inconfondibili che ci restituiscono il monito di vigilare, affinché la dignità e il rispetto dei diritti umani siano sempre, e costantemente, una priorità per noi tutti.

*concesse gentilmente in prestito gratuito dal Museo Universitario dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara.
Un’iniziativa dell’Associazione Culturale Domenico Fratianni con il patrocinio della Fondazione Molise Cultura e in collaborazione con la Regione Molise e il Museo Universitario di Chieti.

Orario mostra
dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Ultimo ingresso mezzora prima (mattina 12.30 e pomeriggio 19.30)

Costo biglietti
Intero 5€
Studenti 3€
Da acquistare al seguente link: www.liveticket.it
e presso Palazzo GIL dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle 17 alle 20

Documenti da scaricare
Cartella stampa
Nota del curatore

Approfondimenti

Francisco Goya

(Fuendetodos, Spagna, 1746 – Bordeaux, Francia, 1828)

Aveva la rivoluzione nell’anima quando, accolto come membro dell’Accademia Reale San Fernando di Madrid, disse: «non ci sono regole nella pittura». Il suo proclama di rivoluzionario fu beffato dalla sorte: lavorò per la corte di Spagna, con l’anelito, mai realizzato, di voler essere diverso da se stesso. Resta la maestria nel fissare l’orrore nei volti disperati, spaventati, affranti. La tragedia della condizione umana in tutta la sua miseria si riversa nel reciproco, appassionato dialogo con Fratianni, mescola e crea un unico sguardo che nella testimonianza delle crudeltà più efferate, trova la forza del riscatto e della trasformazione.

Pieter Paul Rubens

Siegen, Germania, 1577 – Anversa, Belgio, 1640)

Fastoso e sensuale, Rubens narra la guerra ma, nella sua arte e nella sua vita, offre la chiave per evitarla: la diplomazia, la collaborazione, la strategia di Venere su un dio precipitoso, violento, armato fino ai denti, simbolo delle passioni più intense e distruttive degli uomini. È stato pittore di corte, ma in realtà, con le sue opere vibranti di passione, ha impedito la guerra fra Inghilterra e Spagna.

Domenico Fratianni

(Campobasso, Italia, 1938 – Matera, Italia, 2019)

La sensibilità per gli ultimi, i reietti, gli scacciati e i fuggitivi dalla propria terra, la compassione per chi, alla ricerca di una nuova vita, corre il rischio di finire nel “cimitero del mar Mediterraneo” diventano arte nelle opere di Fratianni: sofferta, profonda, commovente.

Contrapposta ai volti distorti dal dolore, agli abiti torti dalle intemperie, la muta semplicità della natura ci ricorda che tutto è ciclico e che dopo ogni tipo di tempesta si può sempre tornare a uno stato di pace e di quiete.

FLORIANO DE SANTI:

il curatore

Laureato in Storia dell’Arte, Architettura e Urbanistica e in Lettere e Filosofia, Floriano De Santi, nato ad Urbino nel 1944, è critico e storico dell’arte. Il suo lavoro ermeneutico, orientato sull’arte moderna e contemporanea, ma anche aperto sul passato, traduce in una scrittura fertile ed immaginosa una sensibilità ed una conoscenza diretta così delle poetiche come dei dati linguistici e tecnici. Ne fa fede una dichiarazione di Giulio Carlo Argan: «De Santi è tra gli studiosi europei più impegnati e rigorosi della sua generazione».

I suoi interessi spaziano dalla letteratura alle arti figurative, dalla filosofia all’estetica. Per gli interventi sull’arte antica è giusto ricordare almeno i libri dedicati ad Antonio Amorosi e le bambocciate romane, a Bernardo Bontalenti architetto e scenografo, a Pier Leone Ghezzi caricaturista e pittore, a Federico Barocci e la cultura artistica nel Seicento a Roma; ha approntato, inoltre, importanti saggi su Giotto, Simone Martini, Donatello, Piero della Francesca, Donato Bramante, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Tintoretto, la Scuola Veneziana del Settecento, Antonio Canova e i Macchiaioli.

Sull’arte contemporanea ha pubblicato oltre cento libri, tra cui quelli dedicati a Pablo Picasso, Marc Chagall, Alberto Giacometti, Giorgio de Chirico, Umberto Mastroianni, Luis Feito, Giuseppe Zigaina, Piero Dorazio, Antonio Corpora (di cui ha curato i Cataloghi Generali delle opere), Giulio Turcato, Aligi Sassu, Salvador Dalì, Horacio García Rossi, Asger Jorn, Emilio Greco, Giacomo Manzu, Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Henri Matisse, Kandinskij, Paul Klee, Robert Rauschenberg, Henry Moore e Brancusi.

Oltre 2.500 sono stati i suoi interventi su quotidiani e riviste di diffusione nazionale tra cui La Stampa di Torino, Il Messaggero di Roma (di cui dal 1989 è critico d’arte), Italia Oggi, Il Giorno di Milano e Il Resto del Carlino di Bologna.

Dal 2006, e per cinque anni, è stato Direttore della rivista Contemporart, che si avvalse di una redazione di livello culturale europeo e, nel trimestrale in questione collaborarono illustri storici dell’arte contemporanea di livello internazionale quali, fra gli altri, Holland Cotter, Rosalind Krauss, Edward Lucie-Smith, Marisa Vescovo, Justine Hopkings, Judith Collins, Flaminio Gualdoni, Michael Kimmelman e Joan Lluis Montané.

De Santi è stato Direttore Artistico del Museo Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, del Museo Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino e di Roma, del Museo Fondazione Luciana Matalon di Milano e del Museo Fondazione dello Splendore di Giulianova. Nel 1984 è stato Commissario alla Biennale Internazionale di Venezia. Per quasi un decennio, su nomina del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Repubblica, è stato Segretario Generale e Vice Presidente della Quadriennale Nazionale di Roma; dal 1988 collabora con il Ministero degli Affari Esteri per le mostre d’arte moderna e contemporanea.

Dal 1977 è Direttore dell’Archivio Umberto Mastroianni di Brescia; dal 2014 è Presidente della Biennale dell’Incisione Italiana contemporanea di Campobasso.

Ha ordinato, in Musei italiani e stranieri, più di 400 mostre. Da un ventennio è consulente, per l’acquisto di opere d’arte, del Franklin Museo di New York e dell’Hakone Open Air Museum di Tokyo; collabora inoltre con le più importanti Case d’Asta europee. È stato C.T.U. e C.T.P. in un centinaio di processi relativi alle opere di Umberto Mastroianni, di Piero Manzoni, di Filippo De Pisis, di Alighiero Boetti, di Marc Chagall, di André Masson, di Lucio Fontana, di Giuseppe Capogrossi, di Mario Schifano, di Massimo Campigli e di altri prestigiosi artisti.