TEATRO SAVOIA
Stagione 2024/2025
15 – 16 aprile 2025
SILVIO ORLANDO in
CIARLATANI
di Pablo Remón
traduzione italiana di Davide Carnevali da Los Farsantes
e con (in o.a.) Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi

Silvio Orlando con “Ciarlatani” (Los Farsantes di Pablo Remòn) chiude la stagione di spettacoli del Teatro Savoia a Campobasso, prodotta dalla Fondazione Molise Cultura e promossa dalla Regione Molise – Assessorato al Turismo e Cultura, con un doppio spettacolo in programma il 15 e 16 aprile alle ore 21,00.

Lo pièce portata in scena da Silvio Orlando, sostituisce nel cartellone teatrale “Delirio a due” con Corrado Nuzzo e Maria Di Biase (previsto il 30 novembre e il 1° dicembre 2024), a causa della lunga indisponibilità dell’attore salentino e dall’impossibilità di recuperare la disponibilità delle date nell’ambito delle rispettive programmazioni.

“Ciarlatani” è una commedia in cui quattro attori catapultati in un viaggio attraverso una moltitudine di personaggi, spazi e tempi, darà vita ad una divertente satira sul mondo del teatro e del cinema, ma anche ad “una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo dentro e fuori la finzione” – afferma l’autore, il drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remón, già celebrato in patria con il Premio Lope de Vega per il Teatro (2014) e il Premio nacional de Literatura Dramàtica (2021).

“Anna Velasco – si legge nelle note di regia – è un’attrice la cui carriera è in fase di stallo. Dopo aver recitato in piccole produzioni di opere classiche, ora lavora come insegnante di pilates e nei fine settimana fa teatro per bambini. Tra soap opera televisive e spettacoli alternativi, Anna è alla ricerca del grande personaggio che la farà finalmente trionfare. Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali che si sta imbarcando in una grande produzione: una serie da girare in tutto il mondo, con star internazionali. Un incidente lo porterà ad affrontare una crisi personale e a ripensare la sua carriera. Questi due personaggi sono collegati dalla figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni ’80, scomparso e isolato dal mondo.

“Ciarlatani” sono anche diverse opere in una: ognuno di questi racconti ha uno stile, un tono e una forma particolari. Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore che ci guida, e in cui sogno e realtà si confondono. La storia di Diego è un’opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. E infine c’è, a mo’ di pausa o parentesi, un autofiction in cui l’autore dell’opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagio. Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi. L’insieme è costruito con capitoli in parte indipendenti, che formano una struttura più vicina al romanzo che al teatro. L’intenzione – si legge infine nelle note di regia – è che “Ciarlatani” sia una narrazione eminentemente teatrale, ma con un’aspirazione romanzesca e cinematografica”.