Palazzo Gil – Sala esposizioni
Via Gorizia, Campobasso
18 settembre – 8 ottobre 2022
Dal martedì al sabato ore 10 – 13/17 -20
Domenica 17 – 20
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. Lunedì chiuso.
In occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, dedicata alla sensibilizzazione contro la demenza e alla lotta contro lo stigma che lo circonda, sarà inaugurata domenica 18 settembre alle ore 18,30 nella sala esposizioni del Palazzo Gil a Campobasso, la mostra fotografica “Mirella” del fotoreporter Fausto Podavini.
L’iniziatica curata dall’Associazione Il Cavaliere San Biase aps, condivisa dall’AMMA (Associazione Molisani Malati di Alzheimer) che opera in Molise da oltre vent’anni, è promossa e sostenuta dalla Fondazione Molise Cultura.
“La fotografia è uno degli strumenti più efficaci per trasmettere messaggi etici – dichiara il presidente Antonella Struzzolino – come ha fatto Mirella. Vincitrice del prestigioso World Press Photo nel 2013, continua a far riflettere. Non siamo soltanto al cospetto di un eccellente virtuosismo tecnico ma diventiamo anche testimoni di un racconto di vita, denso di emozioni, di sofferenza ma anche di rinascita”. Fausto Podavini ha sempre considerato il reportage una delle più alte forme espressive fotografiche. Sempre più attratto dal sociale, ha realizzato molti progetti in varie parti del mondo, senza mai tralasciare il suo paese.
Un lavoro che non racconta soltanto la malattia, ma speranza e rassegnazione, dedizione e amore. Mirella ha ricevuto numerosi consensi e premi di fama internazionale, culminati nell’assegnazione del primo premio sezione Daily Life del World Press Photo, uno dei maggiori riconoscimenti a livello mondiale nell’ambito del fotogiornalismo.
“L’Alzheimer si è insinuato lentamente nella mente di Luigi privandolo di ricordi. La sua storia è lì, soltanto in quelle foto incorniciate, testimoni di una vita felice. Luigi non ha più un passato. Fausto Podavini, fotoreporter, riesce a entrare con discrezione e doveroso rispetto in quella “nuova” intimità familiare e permette anche a noi di varcare quella soglia… attraverso le sue foto conosciamo Mirella, le sue premure ed il suo amore incondizionato per l’uomo della sua vita e padre dei suoi figli. Il tempo di una sigaretta, una telefonata, uno sbadiglio e poi lei ritorna ai farmaci che oramai scandiscono le giornate, Luigi ne ha bisogno! Alla fine di questo intenso e doloroso viaggio, l’ultimo scatto di Podavini: due lampadari, uno acceso, l’altro no. Ognuno ci vede ciò che vuole. Un neonato fa capolino e tra le braccia di Mirella sgambetta felice nell’aria. E’ il cambio di scena!”
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