E’ in scena mercoledì 9 e giovedì 10 giugno alle ore 20 al teatro Savoia lo spettacolo “Il mio nome è Tempesta. Il delitto Matteotti” prodotto dall’Associazione Act in coproduzione con la Fondazione Molise Cultura.
“Abbiamo deciso di sostenere il progetto sin da subito, ritenendolo di spessore culturale e artistico – spiega Antonella Presutti, Presidente della Fondazione Molise Cultura – perché rappresenta un avvenimento che ha segnato in maniera profonda la storia italiana del Novecento e si rivolge a tutte le generazioni. Giovani e meno giovani, a chiunque e pone l’attenzione sui grandi temi della propaganda politica, della libertà di parola e della libertà di stampa. Battaglie che Giacomo Matteotti ha combattuto tutte. E per le quali ha messo a rischio la sua vita. Perdendola”.
I biglietti sono disponibili esclusivamente on line cliccando sul sito https://www.liveticket.it/fondazionemolisecultura
Il progetto ha ricevuto il sostegno e il finanziamento della Regione Molise, nell’ambito del bando Turismo è Cultura Patto per lo sviluppo del Molise e il contributo del Comune di Campobasso, partner istituzionale del bando, insieme al Comune di Fratta Polesine, in Veneto, paese natio di Giacomo Matteotti.
L’Associazione ACT (Arti, Cinema e Teatro) di Campobasso rende omaggio a Giacomo Matteotti, in occasione del 97° anniversario della sua morte, avvenuta il 10 giugno 1924. Una data, quella del rapimento e dell’uccisione del deputato e segretario del Partito Socialista Unitario da parte di un gruppo di squadristi fascisti, guidati da Amerigo Dumini, che rappresenta uno spartiacque della storia italiana del Novecento. Pochi giorni prima, il 30 maggio 1924, nel suo celebre intervento alla Camera dei Deputati, Matteotti aveva attaccato duramente Benito Mussolini, denunciando i brogli elettorali, le intimidazioni e i pestaggi che avevano caratterizzato le votazioni del 6 aprile 1924 che avevano portato al potere il Partito fascista, arrivando a chiedere l’annullamento delle votazioni “inficiate dalla violenza”.
In maniera parallela all’attività politica, da giornalista, il deputato aveva svelato una vicenda ancora più scottante: le presunte tangenti pagate dalla compagnia americana Sinclair Oil per ottenere la concessione delle trivellazioni petrolifere in Italia. Una storia pericolosa, che Matteotti aveva ricostruito in un articolo indirizzato alla rivista ‘English Life’ e della quale aveva parlato con la moglie, la poetessa Velia Titta, salutandola pochi minuti prima del rapimento.
Un ricordo e un omaggio che si inseriscono nell’ambito delle celebrazioni per la morte di Matteotti, da parte della compagnia che ha curato l’allestimento dello spettacolo teatrale, con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Campobasso.
Scritto dalla giornalista Carmen Sepede, diretto da un regista di fama nazionale quale Emanuele Gamba e interpretato dagli attori Diego Florio, Marco Caldoro, Domenico Florio, Aldo Gioia e Piero Grant, lo spettacolo, prima dello scoppio della pandemia da Covid-19, avrebbe dovuto debuttare al Teatro Savoia di Campobasso in prima nazionale dal 25 al 27 marzo 2020. Dopo le date molisane l’avvio di una tournée nei principali teatri italiani, con appuntamenti dedicati anche agli studenti, vista la forte valenza civile e didattica del progetto.
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