“I racconti della Terra” fu il primo romanzo di Lina Pietravalle, che nel 1924, inconsapevolmente profetica, ci restituiva l’immagine e testamento ultimo del Molise aspro e bucolico che di lì a poco sarebbe definitivamente scomparso nella schizofrenia del consumismo e dell’omologazione.
Nonostante poco resti del Molise di un secolo fa, quello stesso elemento, la Terra, ci sarà utile per fotografare la bellezza che oggi ancora è custodita in questa regione. Sarà la stessa Terra, e ciò che su di essa è stato costruito nel corso di un tempo che fra queste colline è scorso lento, a guidarci in una serie-documentario scritta e diretta da Michele Messere.
«La Terra ora necessitava di essere raccontata»- dice Messere – «è come se avesse scelto il momento propizio per farsi ascoltare, è lei che ha deciso che ora era giunto il momento di farsi raccontare di sé»
«Penso che qui, in Molise, i molisani non abbiano mai esattamente svolto l’operazione concettuale e culturale del prendere coscienza di sé e di ciò che si ha. È per questo che nasce la serie, per fare quel primo, necessario passo verso la promozione del territorio, che passa inevitabilmente attraverso un esame cosciente di ciò che ha e ciò che non ha valore.»
Continua Messere «insomma sì, questo prodotto vuole essere una bussola per ogni tipo di viaggiatore, ma è anche e soprattutto una denuncia rivolta ai molisani, i primi che hanno bisogno di coordinate per declinare questa bellezza che io nel documentario appello come “vergine”.»
In questa prima puntata vi portiamo alla scoperta dell’Abbazia di San Vincenzo situata a Rocchetta al Volturno (IS). E’ qui che scopriremo i resti archeologici di una delle più grandi abbazia dell’alto medioevo.
La chiesa oggi visibile è di nuova costruzione, mentre ai suoi piedi sono ancora visibili i resti della chiesa del XII secolo. Che però non è la più antica. Spostandoci infatti di qualche metro, dall’altra parte del fiume Volturno, è stata rinvenuta l’abbazia dell’VIII secolo, distrutta nell’881 dalle incursioni saracene. E’ in questo luogo custodito una delle più preziose testimonianze artistiche dell’alto medioevo in Europa, per livello di conservazione, la cripta di Epifanio.
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